San Sago, il Comune di Tortora rinuncia al ricorso.
Riceviamo e pubblichiamo
Pare incredibile ma purtroppo è vero, il Comune di Tortora ha ritirato il ricorso al Tar della Basilicata contro l’impianto di San sago, lo ha comunicato il Sindaco nel consiglio comunale tenutosi lo scorso mercoledì 6 aprile.
La notizia lascia a dir poco perplessi e disorientati in considerazione delle tante aspettative riposte da tutti per un esito favorevole dello stesso.
È una rinuncia che non condivido e per la quale esprimo, come consigliere comunale e cittadino, tutto il disappunto possibile.
Una decisione difficile da comprendere, trattandosi dell’ unica possibilità per contrastare la Valutazione d’Incidenza Ambientale (Vinca) rilasciata dagli Uffici della Regione Basilicata ai fini dell’apertura dell’impianto e che ora rischia invece di aprirne le porte.
Pur non conoscendo nello specifico le sottese motivazioni, a questo punto è però legittimo chiedersi, perché è stato presentato ricorso al Tar Calabria e poi al Tar Basilicata se doveva essere ritirato?
Quali sono le cause di una decisione grave e che può essere dannosa per tutti?
Ritengo che, aldilà di ogni valutazione, così facendo si vanificano in un solo colpo anni di battaglie condotte dalle precedenti amministrazioni, associazioni e cittadini tutti.
In attesa di Sentenza per capirne di più e meglio, auguriamoci nell’interesse della comunità tortorese e dell’intero territorio, che si abbia bene in mente cosa fare per contrastare ancora la riapertura, ben coscienti che non servono strategie che a nulla approdano ne semplici giustificazioni o scuse di circostanza, ma atti concreti per impedire ciò che non accadeva ormai da anni, e cioè il pieno funzionamento di un depuratore di rifiuti speciali tossici, nocivi e pericolosi sul Fiume Noce a pochi chilometri dalle nostre spiagge e dal nostro mare.
Spesso l’eccessiva superficialità o menefreghismo conducono al baratro, ma il dado è tratto ed il danno potrebbe essere compiuto.
Oggi siamo più deboli sia nei confronti degli uffici regionali che dovranno autorizzare gli impianti e sia verso coloro che li vogliono aperti e funzionanti, ma si riprenda la lotta, si recuperi per quanto possibile, ma non più con armi spuntate e soprattutto senza alcuna resa prestando la massima attenzione ad una problematica maledettamente seria che potrebbe segnare irrimediabilmente il futuro del comprensorio e delle persone che lo vivono.
Di fronte a ciò, tutto il resto oltre che noia è perdita di tempo.
Raffaele Papa
Consigliere Comunale