
Jeep Renegade, Ugl Basilicata:”Si chiude una fase storica del nostro sito”.
“La Jeep Renegade, un crossover sub compatto un tempo molto popolare in Europa, lascia definitivamente il mercato per far posto a modelli più recenti. La produzione del Jeep Renegade nello stabilimento Stellantis di Melfi, in Italia, termina, oggi l’ultima vettura in uscita, ma proseguirà ancora per qualche tempo in Brasile, nello stabilimento di Goiânia. La Renegade non avrà un erede diretto”.
Lo fanno sapere la Segretaria Regionale Ugl Basilicata Florence Costanzo e Giuseppe Palumbo, Segretario Provinciale Ugl Metalmeccanici Potenza per i quali, “la produzione della Jeep Renegade nello stabilimento Stellantis di Melfi finisce, la produzione del crossover affine Fiat 500X è cessata qui già lo scorso anno. Gli attuali proprietari europei di Renegade stanno passano gradualmente all’Avenger o alla Jeep Compass di nuova generazione (piattaforma STLA Medium), più grande, la cui produzione in serie è iniziata nello stabilimento di Melfi. Qui a Melfi viene prodotta anche la cross-liftback DS n. 8, che condivide la stessa piattaforma, e qui il prossimo anno inizierà l’assemblaggio della nuova Lancia Gamma. La Jeep Renegade cede il posto a modelli più grandi e non avrà un erede diretto nei prossimi anni. Un momento partecipato di approfondimento sulle sfide del comparto metalmeccanici sarà nell’incontro del giorno 20 ottobre a Torino dove l’amministratore delegato di Stellantis, Antonio Filosa condividerà con il sindacato la grave situazione in cui versano gli stabilimenti italiani Stellantis, sulla mancata applicazione del piano industriale e, quindi, degli investimenti per l’Italia anche in ricerca e sviluppo, del lancio di nuovi modelli, utili a garantire gli occupati, nonché dell’aggiornamento del piano industriale concepito con l’obiettivo di salvaguardare e rilanciare produzioni e lavoro in tutti i siti. In tal tavolo – proseguono Costanzo e Palumbo – ribadiremo la situazione dell’Automotive in Basilicata (e non solo), non per responsabilità esclusiva di Stellantis, è in continua e non positiva evoluzione, a causa di una transizione ecologica pensata rigidamente e in un’unica direzione, contro la quale il governo italiano e il ministro al MIMIT Urso in particolare, si sta spendendo e impegnando, perché rischia di avere pesanti conseguenze occupazionali non solo per i dipendenti diretti di Stellantis, ma anche per l’intera filiera dell’indotto del comparto auto di San Nicola di Melfi, già fortemente penalizzata dalle politiche europee e dove aziende stanno già licenziando il loro personale. Con l’arrivo ufficiale di Antonio Filosa alla guida del gruppo Stellantis, crescono le attese per un rilancio del settore automobilistico in Italia, e in particolare per il futuro dello stabilimento lucano di Melfi, esprimiamo ottimismo e allo stesso tempo chiediamo chiarezza. Come Ugl e UglM siamo consapevoli della complessità della situazione ereditata da Carlos Tavares, ma riconosciamo nel nuovo amministratore delegato Filosa la determinazione necessaria per rilanciare la produzione made in Italy e i nuovi modelli previsti per Melfi. Da Torino il giorno 20 p.v. ci aspettiamo dal confronto diretto con Filosa, ottenere rassicurazioni sulla piena saturazione degli impianti di Melfi, richiesta in primis dall’Ugl Metalmeccanici della Basilicata. Oltre alle questioni operative – hanno concluso Costanzo e Palumbo – serve una visione strategica chiara e stabile. La lunga fase di transizione ha lasciato in sospeso molti interrogativi. Dal nuovo Ceo ci aspettiamo risposte concrete sulla valorizzazione di uno stabilimento, quello di Melfi, che ha già dimostrato il suo valore industriale ed economico”.
Potenza, 17 ottobre 2025