
LA CITTÀ BRUCIA:SU TUTTE LE PIATTAFORME DIGITALI DAL 23 MAGGIORESISTEREMO,ALBUM DI ESORDIO DELLA BAND LUCANA.
–Cronache dagli inferni della modernità in versione alt-rock-
Preceduto dal singolo Qualcosa di Semplice, arriva su tutte le maggiori piattaforme digitali il 23 maggio l’album di esordio della band lucana La Città Brucia, Resisteremo.
Dieci brani per un album seminale, insieme incendiario epieno di ritrovato incanto, percorso da un misticismo laico. Cronache dagli inferni della modernità in versione alt-rock, fra polverizzazione delle certezze e spirito resistente, manipolazione della realtà e bisogno di autenticità; alla ricerca di una pacificazione dalla disperazione quotidiana.
Registrato e masterizzato in Sardegna dal produttore Salvatore Papotto, presso gli studi de “La Stanza Nascosta Records”, editato e mixato da Antonio Pennetta presso “Eclissi Studios”, Resisteremo esce su etichetta La Stanza Nascosta Records.
Con “Resisteremo”- racconta la band- abbiamo cercato di realizzare un album intenso e profondamente attuale, un lavoro che nasce dall’urgenza di raccontarela società di oggi, con tutte le sue contraddizioni, le sue distorsioni e le sue fragilità.
Attraverso testi diretti e sonorità evocative, l’album affronta tematiche come la disinformazione, l’alienazione, la crudeltà dell’uomo e del mondo esterno, la banalizzazione dei problemi reali e la difficoltà di orientarsi in un universo sempre più artificiale e frammentato. Ma “Resisteremo” non si limita a raccontare la realtà esterna. L’album scava anche nell’interiorità, con testi che toccano tematiche personali e universali come la depressione, la paura di affrontare il presente e il senso di smarrimento che spesso ne deriva. In questi brani, la fragilità non viene nascosta, ma anzi accolta come parte dell’essere umani. C’è dolore, sì, ma anche una forza silenziosa che spinge a reagire. Ogni canzone è un piccolo atto di resistenza, un tentativo di ritrovare sé stessi in seguito ad un momento di apparente abbandono.
A livello concettuale abbiamo voluto concepire ogni brano come una “notizia” all’interno di un giornale, una cronaca simbolica, uno spaccato della realtà odierna. Uno spunto narrativo che affronta tematiche sociali, esistenziali o quotidiane, restituite attraverso uno sguardo critico ma mai rassegnato.
Infatti l’album è strutturato come un vero e proprio percorso, una sorta di giornale che va letto pagina per pagina, dall’inizio alla fine. La prima traccia è “Per un futuro migliore” e non a caso è posta all’inizio. Da lì comincia un cammino fatto di consapevolezza e confronto: ogni brano costringe l’ascoltatore a guardarsi intorno e dentro, ad affrontare le proprie paure, le contraddizioni del nostro tempo, il disagio, le ingiustizie, i silenzi. Un viaggio che attraversa tanto il personale quanto il collettivo, fino ad arrivare all’ultima traccia, “Resisteremo”, che dà anche il titolo all’intero progetto.
Qui, il messaggio si completa: per assicurarsi un futuro migliore, serve innanzitutto guardare in faccia la realtà, prenderne coscienza, trovare la forza di affrontarla e scegliere, giorno dopo giorno, di non arrendersi, di resistere per l’appunto.
“Resisteremo” quindi non è solo un titolo: è una dichiarazione d’intenti. È un messaggio di speranza e resilienza, un invito a non lasciarsi travolgere dal rumore di fondo, a riconoscere ciò che conta davvero, e a trovare forza nelle piccole cose, nella bellezza autentica che esiste ancora, fuori e dentro di noi.
Un album che non si limita a descrivere il presente, ma che costruisce un ponte per attraversarlo e, forse, uscirne migliori.
“Resisteremo” è un album dal sound essenziale. L’idea alla base era quella di portare in studio l’approccio da garage band che ci definisce fin dagli inizi. Il risultato è una miscela di naturalezza e “sporcizia” sonora tipica delle garage band, arricchita da elementi elettronici usati con misura: presenti, ma mai protagonisti.
L’album è pensato per essere suonato dal vivo senza sequenze, mantenendo intatta la sua forza anche senza gli elementi aggiuntivi della versione in studio.
Il nostro sound nasce in modo spontaneo, ma trae forza da ciò che ascoltiamo. È una sintesi dei nostri gusti personali: dentro ci sono echi di grunge, hard rock e heavy metal anni ’90, insieme a influenze più moderne che spaziano dal progressive rock e metal, al pop punk e all’indie rock. A completare il tutto, c’è il pop, che emerge nelle melodie e rende il suono più accessibile senza snaturarne l’identità.
La vera essenza del disco sta nei singoli strumenti. Ogni elemento ha una sua identità sonora riconoscibile, che accompagna le canzoni in modo semplice ma mai banale. Queste scelte nascono già dal nostro primo EP “E se tutto fosse uno sbaglio”, e si sono evolute senza perdere il loro tratto distintivo.
La batteria ha un suono naturale e crudo, senza l’uso di trigger, ma arricchita da un lavoro ambientale che la rende potente e presente in ogni colpo.
Il basso si muove su tre preset principali, tutti con frequenze profonde e corpose: un suono pulito, un overdrive per i brani più veloci, e un Big Muff dosato con criterio, usato solo in intro, ritornelli o assoli.
Le chitarre seguono la stessa filosofia: pochi preset mirati. Un clean leggermente sporco, un clean con chorus, una distorsione dal gain moderato per le ritmiche (sia aperte che palm muted), e un suono lead arricchito da pitch shifter e delay dove necessario. L’effetto orchestrale nasce dalle sovraincisioni, dai giochi di pan stereo (destra/sinistra) e, in alcuni momenti, dall’inserimento di chitarre acustiche che valorizzano i clean.
Le voci sono volutamente naturali, con un editing minimo per mantenere l’autenticità delle one take. In alcune tracce, l’aggiunta di distorsione ha contribuito a rendere il suono più compatto e crudo. I riverberi sono stati usati con discrezione, solo nei brani più intimi.
Infine, gli elementi elettronici aggiuntivi sono ridotti all’essenziale: pad ambientali che accompagnano i pezzi dall’inizio alla fine, lead che sostengono le parti soliste delle chitarre, e qualche intervento di piano e archi per aggiungere un “tocco sanremese” dove serviva.
Bio La Città Brucia
La Città Brucia è una band lucana nata nel 2020 e composta da Giacomo Cantisani (voce), Antonio Pennetta (chitarra e cori), Francesco Spaltro (basso) e Giuseppe Cupparo (batteria). Hanno all’attivo l’ep E se tutto fosse uno sbaglio (Autoprodotto, 2023) e i singoli In un solo secondo (Autoprodotto, 2024) e Qualcosa di semplice (La Stanza nascosta Records, 2025). Il 23 maggio è prevista la pubblicazione dell’album Resisteremo( La Stanza Nascosta Records).
Nel tempo, il confronto e l’unione di diverse influenze dei membri della band, hanno portato allo sviluppo di un alt-rock cantato in italiano, ruvido ma emotivo, diretto ma profondo. Ogni canzone è lo specchio di un vissuto esistenziale e del bisogno di trasformarlo.
TRACKLIST ALBUM “RESISTEREMO”
- Per un futuro migliore (Intro)
- Calci in faccia
- Qualcosa di semplice
- L’abitudine
- 20
- Crepe al sole
- “Il tempo” (526” Prelude)
- 526”
- Cosa sarai
- Resisteremo
CREDITS ALBUM “RESISTEREMO”
Voce: Giacomo Cantisani
Chitarra e Cori: Antonio Pennetta
Basso: Francesco Spaltro
Batteria: Giuseppe Cupparo
Testi: Giacomo Cantisani.
Arrangiamenti: Giacomo Cantisani, Antonio Pennetta, Francesco Spaltro, Giuseppe Cupparo.
Registrato e Masterizzato da Salvatore Papotto presso gli studi de “La Stanza Nascosta Records”.
Editato e Mixato da Antonio Pennetta presso “Eclissi Studios”.